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al testo di Adielle
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Le medicine trattengono le mie accelerazioni e allora qui mi riverso, tra i poeti simultanei. Perchè e dove andrebbero i miei versi se non fossero sedati? E le mie vene di cristallo? Il tossire di mia madre? La pubblicità alla radio. Interrompe. Ma divago per astinenza dall' oblio. Con le cuffie da studio. Come dovessi rendere conto a ciascuno dei miei atti mi abbandono ad una pigrizia fuori mercato. Per non fare danni e limitarli. Un arrocco mai capito fino in fondo. Scacco matto della mia psichiatra. Eppure mi ci vorrebbe una spinta, perchè non cercarla nella chimica? Se si tratti di doping? Non saprei dirlo. Tutto vada bene per qualche istante il sole tra le serrande del vicolo esplora prime colazioni le foglie sugli alberi come nelle canzoni importanti e poi questa musica che non riesco a togliermi dalla testa che mi fa muovere il collo. Tempo al tempo. Come vorrei essere bello è un desiderio di potenza. Che si arresta al primo specchio. E' la bellezza di certe donne che racchiude le chiavi dell' Universo. Ho fede in questo. Ma io sono figlio degli occhi, non conto che in una ricostruzione dei fatti sommaria, senza leggi che valgano in generale o una buona condotta, esempio da adottare, che funzioni per più di qualche secondo. Comincio ad apprezzare i vantaggi di questa condizione. Lo sconto al cinema. Gli sguardi distanti. Ma è solo suggestione di come lo immagino. Perchè interpreto la realtà attraverso l'altalena dei miei cardini. Se potesse tornare ad essere veramente bello vivere! Sento che ci siamo quasi, ci vorrebbe uno sforzo. Ancora non ce la faccio, ho bisogno di allenarmi. E quante parole sprecate, forse. Che il dubbio rimanga è una circostanza da non eludere con un' alzata di spalle. Potrebbe essere la formula da applicare a tutte le cose nelle loro dinamiche. Poi può capitare quell' evento occasionale, di portata straordinaria: sono sicuro che ti amo, non c'è dubbio alcuno. E allora sono caschi. Per pararsi dai colpi. Ci sono cose che voglio fare e che posso fare, sciocche che siano rientrano nell' ambito delle possibilità e già per questo meriterebbero più attenzione da parte mia. Poi dove mi conducano, cosa vuoi che sia. Non dovrebbero esserci conseguenze troppo spiacevoli se riesco ad essere soddisfatto di quello che ho fatto. Ma in verità non parto mai e il tempo passa aspettando una buona occasione che non colgo. Perchè questa necessità di raccontarsi? A volte mi sembra di non saper scrivere d' altro. Sono davvero così scarso? Ma alla fine non m' importa, per quanto mi piace scrivere. E' il mio rito pagano. La preghiera con cui mi prego di essere migliore. Speriamo funzioni ma temo che saranno necessari i metodi duri. Delle frasi di alleggerimento, per il galleggiamento primario, per respirare non andare a fondo, poi ci si preoccupa di come spostarsi nello spazio, il principio della rotazione dell' elica. Ecco dove eravamo rimasti, al punto in cui interrompo il contatto, spegnendo il computer.
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